Tour 4° giorno

VERSO LA FOCE: “Un viaggio tra fiume, lagune, valli e scanni”

TEMI: il Delta, le valli, la vongola, la barca e il trekking.

Navigare in queste acque è un’esperienza sempre nuova, che va ripetuta nel tempo per comprenderne le ricche suggestioni.

L’itinerario che proponiamo parte da questa meravigliosa cornice che è il delta del Po: sarà un percorso panoramico e affascinante che consentirà di scorgere i tratti caratteristici del territorio –specchi d’acqua, canna palustre e silenzio – e vi si potrà sentire l’atmosfera di un magico angolo del mondo.

Le suggestioni sono tante nel percorrere il più imponente Delta fluviale italiano alla ricerca delle immagini di una natura intatta, che cambia forma e colore in ogni diverso momento della giornata.

Quest’area tra le più produttive e ricche di biodiversità ci consente di osservare le molteplici varietà di uccelli che popolano ogni angolo delle tante isolette che emergono da acque tranquille.

Il tempo modifica le forme ma lascia integri lo spirito del luogo, l’atmosfera, gli aromi e i sapori che qui si sposano con i segni antichi lasciati dagli uomini che tuttora continuano a popolare questo territorio ed amano una vita sospesa tra terra ed acqua.

Sarà un percorso ricco ed affascinante dove sarà possibile percorrere argini, attraversare il fiume su ponti di barche, vedere le foci, le valli, la sacca, il faro, i casoni dei pescatori, i biotopi naturali e le aree protette, osservare aironi, garzette, gabbiani, folaghe, con il sole o con la pioggia, con il vento o con la nebbia, non riuscendo a resistere al fascino di questa terra, che saprà accoglierti con i suoi silenzi, i suoi colori, le sue atmosfere e, soprattutto, con la sua gente.

METE: Gorino, Lanterna Vecchia, la sacca di Goro, il Faro di Gorino e l’isola dell’Amore, la sacca di Scardovari.

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Gorino

Il piccolo borgo di pescatori di Gorino è caratterizzato da un suggestivo porto peschereccio, tra i maggiori dell’Adriatico. Poco prima del centro è possibile notare uno degli ultimi ponti di barche, costruito con l’utilizzo di grosse chiatte che sorreggono la carreggiata. È una tecnica costruttiva tradizionale e più economica rispetto ai normali ponti. Attraversarlo lentamente, ritrovandosi di poco al di sopra del pelo dell’acqua, è sempre emozionante ed il rumore delle incerte assi in legno che si calpestano ci impone una riflessione: l’uomo in questi luoghi è ospite e mai deve sentirsi usurpatore. Il Po di Goro è il ramo più meridionale del delta del Po ed è uno dei più suggestivi. Il paesaggio qui è sempre più piatto, ci sono pochi alberi, l’argine in lontananza ci chiama a raggiungere la sua sommità. Il piccolo paese di pescatori è un punto di riferimento nazionale per la pesca della vongola e per le escursioni in barca. La storia del paese è recente in un territorio che si è formato solo negli ultimi tre secoli.

Lanterna Vecchia

Seguendo il corso del fiume e assecondando il suo percorso, incontriamo “l’antica luce dei naviganti”, la Lanterna Vecchiafaro di una costa del secolo scorso, testimonianza tangibile di come il fiume abbia, nei secoli, costruito tutto quello che oggi vediamo.

Salire in cima alla vecchia lanterna è un’esperienza unica; è possibile ammirare un panorama sconfinato e si potrà vivere la rara sensazione di essere lontani da tutto e da tutti.

In questo tratto del fiume è molto facile imbattersi in spettacolari controluce, valorizzati dai riflessi dell’acqua del fiume da un lato e delle valli di Gorino dall’altro.

Il paesaggio si dimostra generoso di canneti, riparo per numerose specie di limicoli che con il loro lungo becco frugano nel fango o per gli ardeidi – piccoli trampolieri – eleganti in volo nelle loro linee sinuose.

Poi, in lontananza, si scorge il nuovo faro che con la sua mole ci ricorda che lo spettacolo della foce è ormai vicino.

La sacca di Goro

La sacca di Goro formatasi nel XIX secolo è una laguna salmastra, dalla caratteristica forma a mezzaluna, separata dal mare da cordoni sabbiosi – detti scanni – formati dai sedimenti trasportati dai rami meridionali del Po.

È un ambiente in continua evoluzione, modellato dai detriti, dalle onde e dalle correnti marine.

La sacca ha una superficie di 2000 ettari ed è caratterizzata da fondali poco profondi, mediamente di 60 – 70 centimetri, con massimi mai superiori a due metri.

A sud, attraverso due bocche, avviene lo scambio tra la laguna e il mare; il bacino è percorso da numerosi canali sub-lagunari che consentono la navigazione e la circolazione delle acque.

La laguna non è solo un bene naturalistico di grandissimo valore che fa parte della stazione del Parco Regionale del Delta del Po denominata Volano-Mesola e Goro, ma è anche un sito di interesse comunitario di Protezione Speciale.

La sacca rappresenta anche una fonte importante di reddito per l’esercizio della pesca e per l’allevamento dei molluschi.

Il Faro di Gorino e l’isola dell’Amore

Il Faro di Gorino si trova sull’isola dell’Amore, ultimo lembo di terra proteso sul mare dove il fiume termina il suo viaggio per sfociare nell’Adriatico.

Lo “scannone” (così viene chiamato localmente) costituisce una riserva naturale d’importanza internazionale riconosciuta dalla Convenzione di Ramsar (Iran, 1971).

È una delle zone umide più importanti d’Europa con caratteristiche e languide atmosfere che la rendono unica nel suo genere e assai apprezzata da naturalisti, biologi, birdwatchers.

Qui l’abbraccio tra fiume e mare è uno spettacolo unico, dominato dal contatto e dalla fusione di due elementi diversi rappresentati dall’acqua dolce e dall’acqua salata. Come se il fiume stanco di essere rinchiuso e stretto fra gli argini si trovasse finalmente libero e senza costrizioni.

Nel Delta non esiste forse un ambiente altrettanto “estremo”, giovane, assolutamente unico, un luogo in cui terra e acqua perdono i propri confini e si mescolano in lenta ma continua trasformazione.

La Sacca degli Scardovari

La Sacca degli Scardovari è una sorta di golfo marino delimitato a sud dalla foce del Po di Gnocca ed a nord dalla foce del Po di Tolle.

I suoi bassi fondali favoriscono l’allevamento delle cozze e delle vongole, che sono diventate in poco tempo una fonte di reddito importantissima per le genti del Delta.

Gli spazi sconfinati e le rare costruzioni ci regalano un’ambientazione e un paesaggio singolari: fra le acque basse è possibile scorgere ciò che rimane di un vecchio magazzino del riso, una costruzione semisommersa e semidistrutta, testimone del bradisismo provocato dall’estrazione del metano che colpì il Delta negli anni ’50 e’60 del secolo scorso e che determinò in quest’area un forte abbassamento del terreno.

La Sacca di Scardovari è un ambiente unico, meta ideale per il birdwatching, perché associa alla sua facile fruibilità la presenza di specie rare.

Una fila di baracche e pontili, addossate alla riva della sacca, ricordano il duro lavoro che l’uomo ha da sempre dovuto affrontare in quel rapporto stretto di rispetto, sfida e riconoscenza con il fiume ed il mare.